Basta infangare la scuola: comunicato unitario

Data pubblicazione: Oct 09, 2020 8:4:31 AM

Le OOSS FLC CGIL, CISL SCUOLA, SNALS e SAVT- ÉCOLE hanno constatato che, nella sua rubrica su un locale giornale online, un noto giornalista ha riproposto gran parte dei contenuti del comunicato stampa che i Sindacati regionali della Scuola hanno diffuso lunedì 5 ottobre, in merito alla situazione creatasi nelle Scuole a causa dei primi casi di positività al coronavirus.

In questo comunicato si chiedeva alla Sovrintendente di fornire indicazioni precise alle Istituzioni scolastiche e ai Dirigenti di queste di applicare quanto già oggi previsto dalla norma, senza interpretazioni soggettive in merito.

Contestualmente, le OO.SS. della Scuola hanno chiesto un incontro con l’Assessore e la Sovrintendente per discutere i punti ricordati dall’articolo, in merito ai quali le scriventi Organizzazioni ricordano che dirigenti, docenti e tutto il personale scolastico hanno dovuto affrontare, e continuano tuttora a farlo, una situazione estremamente difficile. Tale situazione è dovuta, come scritto nell’articolo, a un’irresponsabilità politica che ha lasciato sulle spalle dei lavoratori della scuola un lavoro faticoso e immane, mentre ai Dirigenti scolastici è stata delegata tutta la responsabilità di risolvere le storture ereditate da una gestione della pandemia, miope, approssimativa e ideologica da parte dei decisori politici.

Per chiarezza e completezza di informazione, le scriventi Organizzazioni ricordano che:

1. gli insegnanti posti in isolamento sanitario sono equiparati a quelli in ricovero ospedaliero, ai sensi dell’artt. 87 della Legge 27/2020, e pertanto non possono svolgere lezioni neppure in Didattica a distanza;

2. questa condizione non è stata scelta dai docenti né dai dirigenti, ma è prevista dal protocollo di sicurezza pensato proprio per tutelare la salute degli studenti e dei genitori;

3. per alcune classi delle scuole in cui vi sono studenti e docenti in quarantena è stata avviata la Didattica a Distanza per contenere l’ulteriore rischio di contagio.

In questi giorni, sono giunte ai Sindacati numerose richieste di chiarimento in merito da parte dei docenti proprio perché gli insegnanti non vogliono sottrarsi ai loro compiti, ma la norma prevede, appunto, che i lavoratori in ricovero ospedaliero (così è definita anche la quarantena) non possano lavorare!

Qualsiasi deroga in tal senso creerebbe un precedente pericoloso, che potrebbe andare a minare i diritti non solo degli insegnanti, ma di tutti i lavoratori dipendenti.

Per queste ragioni, il mondo della scuola esige chiarezza e chiede che i docenti e dirigenti siano sottoposti a tampone nel più breve tempo possibile, così da poter tornare a lavorare se fossero attestati come persone senza COVID.

Alle OOSS FLC CGIL, CISL SCUOLA, SNALS e SAVT- ÉCOLE non risulta, poi, che i Dirigenti non svolgano uno dei loro doveri fondamentali, la comunicazione scuola-famiglia: dalle informazioni giunte alle Segreterie sindacali, la situazione che si crea in ogni singola scuola viene comunicata tempestivamente alle famiglie. Proprio per garantire quel servizio che l’articolista sostiene essere vacillante, molti dirigenti non conoscono più festività né orari.

Infine, le OO.SS. della Scuola ricordano che fin dalla primavera scorsa avevano denunciato che l’apertura delle scuole avrebbe presentato serie difficoltà, chiedendo un aumento dell’organico più consistente di quello che è stato concesso, rivelatosi oggi non sufficiente a coprire le numerose assenze per quarantena. Tale situazione è stata aggravata ancor di più dalla mancata riapertura delle graduatorie d’istituto.

Per questi motivi oggi ci si ritrova a far fronte all’emergenza tramite l’assunzione di insegnanti senza titolo o con insegnanti che volontariamente prestano servizio straordinario per consentire lo svolgimento delle lezioni.

Dirigenti scolastici e docenti pagano, così, in prima persona una politica che è stata completamente assente e che continua a gestire maldestramente la situazione pandemica, ad esempio non vigilando sulle altre occasioni di aggregazione giovanile, che non risultano disciplinate con un’attenzione pari a quella applicata nelle Istituzioni scolastiche.