Conservatoire de la Vallée d'Aoste: la Regione ha segnato una triste pagina anti-democratica

Data pubblicazione: Oct 26, 2016 11:2:15 PM

FLC CGIL Valle d’Aosta e Savt École hanno denunciato il 13 settembre 2016 durante una conferenza stampa la situazione critica in cui versa il Conservatoire de la Vallée d’Aoste.

Recentemente la storia dell'Istituto Musicale Pareggiato - Conservatoire de la Vallée d'Aoste è stata segnata da una triste pagina di anti-democrazia, una grave ferita inferta da parte del Governo Regionale agli organi accademici: il nostro Assessore, che ai sensi delle Norme di Attuazione dello Statuto della Regione, svolge nei nostri confronti funzioni di Ministro, ha interrotto la procedura elettorale regolarmente avviata per procedere egli stesso alla nomina del direttore secondo il criterio eccezionale della "chiara fama", nonostante il parere contrario espresso dal Consiglio Accademico e nonostante non sussistano i motivi di eccezionalità.

Riteniamo che ciò che è stato fatto sia un grave attacco all'autonomia dell'Istituzione di alta formazione artistica e musicale perfettamente funzionante e che pertanto non richiedeva dall'alto alcun intervento di imperio e tanto meno straordinario.

“Dopo le assemblee con i lavoratori abbiamo deciso di dichiarare lo stato di agitazione e lo sciopero è all’orizzonte – ha detto Alessia Demé Segretario del Savt École – il 31 agosto scorso si è aperta la procedura elettorale e a fronte di 4 candidature, di cui tre interne, l’Assessore ha deciso di nominare Efisio Blanc alla direzione. Nei fatti quindi l’Amministrazione Regionale ha commissariato l’Ente. Un atto che evidenzia una totale mancanza di democrazia e una prevaricazione degli organi preposti”.

Questo è l'ultimo di una serie di attacchi, subiti da parte dell'Amministrazione Regionale, che negli ultimi mesi, sono andati via via intensificandosi:

    • con la nomina, con delibera di Giunta del 13 maggio scorso, di una Commissione fiduciaria tecnico-consultiva di esperti che deliberasse i futuri indirizzi dell'Istituto stesso, vanificando così i ruoli del Consiglio Accademico, e Nucleo di Valutazione e di tutti gli organi collegiali interni;

    • con una nota del 30 giugno dell'Assessore all'Istruzione e Cultura che invitava il Direttore a non bandire procedure selettive per incarichi nella formazione musicale propedeutica;

    • con una delibera di Giunta del 1° luglio che imponeva ai docenti dell'Istituto, in caso di disponibilità oraria, di completare il proprio orario di cattedra presso il Liceo Musicale;

    • con la nomina, con decreto assessorile del 5 settembre scorso, del Direttore dell'Istituto per "chiara fama", secondo una procedura eccezionale e ingiustificata che ha di fatto fermato l'usuale procedura elettorale in atto prevista dallo Statuto e dal DPR 132/03.

“Il confronto con la Regione non c’è mai stato – ha sottolineato Katya Foletto, Segretario generale della FLC CGIL Valle d’Aosta – un confronto che noi chiediamo da tempo. Con i lavoratori abbiamo affrontato il problema della statalizzazione e della mobilità che ad oggi è impossibile. Noi non abbiamo alcuna preclusione a trovare soluzioni di razionalizzazione dei costi”.

Alle diffide pervenute dalle Organizzazioni Sindacali, la risposta del Presidente della Regione è stato il continuo sostenere il potere discrezionale della Valle d'Aosta in materia di Alta formazione, ma ogni delega ha delle consegne da rispettare e nessuna legge dello Stato può autorizzare l'Assessore a svolgere indiscriminatamente le funzioni di Ministro, ignorando i diritti dei lavoratori e persino la Costituzione Italiana, che all'art. 33 prevede l'autonomia ordinamentale delle Istituzioni di alta cultura.

Prima di arrivare allo sciopero si agirà dal punto di vista legale. "La prima azione legale sarà condotta dai docenti per impugnare la convenzione con il Liceo Musicale a tutela dei loro diritti - ha concluso Foletto - poi impugneremo la nomina del direttore sia per difendere le regole democratiche dell'Istituto sia il diritto leso dei docenti che vorrebbero eleggere il proprio direttore, ma anche gli interessi di chi avrebbe voluto rivestire quella carica".