“Ecole en Langues Vda”, parola agli insegnanti
Data pubblicazione: Feb 28, 2015 10:49:6 PM
"Soddisfazione per la decisione di sospendere l'annunciata sperimentazione" questa in sintesi la posizione dei 600 insegnanti incontrati dalla FLC CGIL, Cisl Scuola, Savt école e Snals Confsal sul progetto "Ecole en Langues Vda".
Incontri che hanno evidenziato come il progetto di scuola plurilingue sia stato elaborato senza il coinvolgimento dei docenti che chiedono che la proposta educativa che si realizzerà in futuro "dovrà avere i canoni della scientificità ed essere sostenuta da un forte supporto teorico, sia dal punto di vista delle neuroscienze sia dal punto di vista pedagogico".
Posizione comune che i sindacati di categoria e gli insegnanti segnalano da tempo è la necessità che ci sia inclusività "la scuola pubblica gratuita ed offerta a tutti deve offrire le pari opportunità educative a tutti i bambini valdostani e non soltanto a pochi".
Era infatti emerso nel corso del dibattito che sarebbero stati esclusi tutti quei bambini con difficoltà di apprendimento, che avrebbero visto preclusa l'opportunità d'imparare come i loro compagni di classe.
Le assemblee dei docenti hanno inoltre riscontrato la necessità di chiedere all'amministrazione regionale la creazione di gruppi di lavoro operativi durante l'anno scolastico 2015/2016 al fine di declinare al meglio il progetto.
"Le assemblee sono state la prima vera occasione di dare la parola agli insegnanti - ha sottolineato Katya Foletto, segretario generale della FLC CGIL Valle d'Aosta - un progetto dal quale il mondo della scuola è stato escluso. Il nostro è un sì all'insegnamento plurilingue, lo abbiamo sempre sostenuto, ma bisogna che tutti gli attori vengano coinvolti, non escludendo ad esempio la formazione per tutti i docenti".
Il documento approvato dagli insegnanti è chiaro, "Ecole en Langues Vda" non appare garantire i parametri richiesti, una vera educazione europea non può non passare attraverso l'insegnamento plurilingue e le perplessità in merito alla proposta non sono legate ad aspetti tecnici come la conferenza di servizio convocata in ritardo o le competenze degli insegnanti in materia linguistica, bensì alla carenza di riferimenti teorici autorevoli e all'estremo divario tra i principi della proposta con i dati di realtà che non sono stati presi in considerazione.
"La nostra idea di insegnamento plurilingue è profondamente diversa - conclude Katya Foletto - il dibattito sul plurilinguismo va avanti da anni e sono anni che si chiede all'amministrazione di dare risorse alla scuola primaria per implementare l'insegnamento dell'inglese".
La proposta dell'amministrazione regionale non rispecchia il dibattito complesso e articolato avvenuto all'interno del corpo insegnante né le esperienze già in atto nelle singole istituzioni, nelle quali si lavora da anni per l'inserimento dei bambini in un sereno ed equilibrato ambiente di apprendimento plurilingue.