Riaprire le graduatorie, garantire il funzionamento della scuola valdostana

Data pubblicazione: Jul 02, 2020 7:45:6 AM

Abbiamo letto con stupore le incredibili e inqualificabili dichiarazioni dell’assessore regionale all’istruzione uscite lunedì sui media locali. Chantal Certan afferma con sicurezza che latempistica delle nuove graduatorie non è compatibile con avvio dell’anno scolastico e che quindi la scelta fatta da lei e dalla Giunta regionale è chiara: quest’anno, unica regione italiana, le graduatorie non saranno aggiornate e si rimanderà tutto al prossimo anno scolastico.

In primo luogo, riteniamo sbagliata questa scelta nel merito. Le graduatorie di cui si sta parlando sono quelle dei cosiddetti “supplenti” di seconda e terza fascia (cioè quelle dei docenti con e anche senza abilitazione), sino allo scorso anno a carico dei singoli istituti scolastici. Nella scuola italiana, come anche nella scuola della Valle d’Aosta, la quota di supplenti nelle scuole è purtroppo estremamente significativa, intorno, se non oltre, al 20%: stiamo parlando di duecentomila posti a livello nazionale e di circa 500 a livello regionale. Siccome le graduatorie ad esaurimento (GaE) sono per la maggiore parte oramai esaurite, quasi tutti i supplenti provengono oggi da quel bacino.

Aggiornare quelle graduatorie non è solo un atto formale, anche proprio per la loro trasformazione in graduatorie territoriali: permette l’inserimento delle nuove persone con titoli [a partire dai tanti laureati dal 2017 ad oggi], nonché il trasferimento dei docenti da graduatorie dal restante territorio nazionale a quelle della Valle d’Aosta e viceversa. Impedendo, quindi, la mobilità non tanto in uscita quanto in entrata e, considerata la mancanza in talune classi di concorso di aspiranti con i titoli, si costringe le scuole a chiamare per ricoprire tali incarichi persone senza titolo inficiando, in taluni casi, la qualità dell’insegnamento”. Inoltre l’aggiornamento consente di eliminare chi non è in realtà più presente nel territorio [velocizzando le procedure di chiamata effettiva], inserisce una nuova specifica graduatoria per le supplenze relative ai posti di sostegno, destinata ai docenti specializzati, permette l’impiego di criteri oggettivi per l’assegnazione dei posti, superando in maniera significativa le MAD (le chiamate dirette da parte dei singoli DS), per le quali era già stata chiesta la costituzione di un’ipotetica quarta fascia per garantire una certa trasparenza. Costruire una nuova graduatoria aggiornata a livello regionale, in poche parole, permette una selezione ed una scelta dei supplenti più rapida e migliore, per i lavoratori e le lavoratrici interessate come per la scuola nel suo insieme.

Aggiornare le graduatorie è un atto democratico, in quanto la decisione di non riaprire le graduatorie è un’azione fortemente discriminatoria sia nei confronti di tutti quei giovani che oggi si affacciano al mondo del lavoro e, avendo acquisito il titolo, vogliono intraprendere seriamente la carriera dell’insegnamento sia nei confronti dei precari che devono aggiornare i punteggi. Inoltre la mancanza dei nuovi inserimenti di personale con titolo comporterà l’aggravio di lavoro delle segreterie costrette a chiamare persone che hanno semplicemente inviato un curriculum.

L’assessore all’istruzione, nelle sue dichiarazioni, ha richiamato la continuità didattica: buffo [per usare un eufemismo] se non offensivo che, oggi, sulla questione delle graduatorie per i precari, un esponente del potere politico richiami la centralità della continuità educativa. Quella continuità che strutturalmente non esiste proprio per questi docenti (licenziati ogni anno al 30 giugno o al 30 agosto, spostati ogni anno di classe e di scuola). Quella continuità strutturalmente messa in discussione sull’insieme della scuola, proprio per il gonfiarsi che queste supplenze hanno avuto nel corso degli anni, perché si è deciso di non assumere stabilmente il nuovo personale (anche se evidentemente i posti ci sono). Quella continuità non tenuta in minima considerazione proprio il mese scorso, con la scelta di rimandare ulteriormente il concorso nazionale per stabilizzare i precari (che avrebbe potuto ridurre i posti scoperti), senza che dalla Valle d’Aosta emergesse nessuna particolare voce contraria. Costruire oggi, in quest’anno scolastico, le graduatorie territoriali, oltre che migliorare le procedure di chiamata dei supplenti, permetterà anche di mantenere le stesse scadenze e periodicità del sistema scolastico nazionale, rendendo più semplice e lineare per tutti la procedura periodica nei prossimi anni

La R.A.V.A., oltretutto, sapeva da oltre sei mesi che sarebbe arrivato questo aggiornamento delle graduatorie. È infatti previsto dall’articolo 1-quater del decreto 126/2019, che modifica la legge n. 124/1999. Certo, il Ministero dell’Istruzione è stato a lungo incerto [con la pandemia e il concorso precari in discussione] sui tempi e sulle modalità di questo aggiornamento. Però questo lungo preavviso avrebbe dovuto permettere all’Assessorato di attrezzarsi per tempo, predisponendo le strutture e le procedure per svolgerlo durante l’estate e dovendo tra le altre cose prevedere modalità autonome (essendo amministrativamente autonomi dal sistema scolastico nazionale), anche con procedure cartacee se non si riuscisse in tempo a predisporre un sistema informatico, come a livello nazionale. Se nonostante questo lungo preavviso, non ci si è attrezzati, se la RAVA non è capace di gestire la propria autonomia scolastica (ne è dimostrazione il fatto che l’impegno di spesa di 70 ml è stato stanziato solo ora e non nella finanziaria 2020 per la organizzazione della piattaforma informatica per la predisposizione delle graduatorie), i costi non devono esser fatti ricadere su lavoratori e lavoratrici, o sul funzionamento della scuola nel suo complesso.

Infine, questa dichiarazione ci appare tanto più grave e sorprendente, in quanto solo 48 ore prima il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno in direzione esattamente contraria. Il testo infatti impegna la giunta regionale, "al fine di dare risposte ai docenti precari valdostani, già fortemente penalizzati e in stato di notevole preoccupazione, e di non attuare comportamenti differenti dal MI con conseguente disparità di trattamento rispetto ai colleghi del resto d’Italia, a voler predisporre immediatamente tutte le azioni finalizzate a consentire il regolare avvio dell'anno scolastico procedendo con il potenziamento delle strutture competenti in vista dell'aggiornamento e della riapertura delle graduatorie in oggetto. Un ordine del giorno approvato nonostante l’astensione dei consiglieri di “maggioranza”. Una dichiarazione di questo tenore, a così stretto giro di posta dalla scelta opposta del Consiglio regionale, non ha che un solo valore politico: quello di svalutare le scelte del Consiglio e di riaffermare, contro quell’indicazione e contro tutti, la scelta politica effettuata dalla Giunta.

Tutte le organizzazioni sindacali valdostane della scuola hanno fatto sapere per tempo la loro totale contrarietà a questa eventuale scelta dell’Assessorato e della Giunta. Una scelta che è l’ennesimo schiaffo in faccia ai lavoratori ed alle lavoratrici della scuola, ed in particolare ai precari. Nonostante proprio in quest’anno eccezionale, segnato dall’emergenza sanitaria, con un impegno straordinario ed una didattica di emergenza, proprio i docenti hanno cercato in ogni modo di tessere un filo educativo con i propri studenti. L’ennesimo schiaffo in faccia che sedimenta in ogni modo una consapevolezza: nonostante le parole spese da questo Assessore e da questa Giunta, durante i lunghi mesi di chiusura, non c’è in questa amministrazione e nelle forze politiche che costituiscono l’attuale maggioranza alcun interesse, alcuna priorità, sulla scuola (come si evidenzia da tutto il DL 60, come abbiamo più volte detto).

Quest’ennesimo schiaffo in faccia non rimarrà in ogni caso senza conseguenze. Se realmente Assessore e Giunta, contro l’ordine del giorno votato sabato, non aggiorneranno le graduatorie, questa scelta peserà su tutte le relazioni sindacali, come nei rapporti con l’insieme della categoria. Peserà inevitabilmente anche il prossimo autunno, con una ripresa dell’attività scolastica che non potrà che esser segnata da una diretta ed esplicita conflittualità, nel quadro di scelte politiche che durante questa estate avranno ripetutamente svalutato la scuola (dalle graduatorie alle risorse a disposizione per la riapertura).

Segreteria Regionale

FLC CGIL Valle d’Aosta