In data 5 novembre è stata sottoscritta una pre-intesa sul rinnovo del CCNL 2022-2024, che nei prossimi giorni dovrà trovare le conferma degli organi di controllo del governo (MEF, Corte dei Conti, ecc) e dei sindacati firmatari. La FLC-CGIL non ha ritenuto di firmare questa pre-intesa, nonostante il contratto collettivo non sia stato rinnovato da oltre 3 anni.
Le motivazioni della mancata firma da parte della FLC-CGIL sono principalmente legate ad un aumento salariale irrisorio rispetto all’attuale tasso di inflazione che risulta essere arrivato al 15%, con una perdita del potere di acquisto su tutti i lavoratori, compresi quelli del comparto scuola.
A fronte della situazione sopra descritta i dati relativi agli incrementi ottenuti con questa firma sono, secondo la FLC, improponibili con un aumento effettivo lordo che si aggira intorno al 5%.
Per dare un’idea complessiva della proposta, l’aumento a regime è costituito da tre componenti:
- una tantum (erogata cioè una sola volta) di 112 euro circa (87 netti)
- incremento tabellare che dipende dall’inquadramento stipendiale
- incremento retribuzione professionale docente, anche essa dipendente dalla fascia stipendiale (ma con ripartizione diversa)
Larga parte degli aumenti sono peraltro già stati erogati come indennità di vacanza contrattuale e perciò l’aumento effettivo in busta paga derivante dalla firma del contratto è in realtà estremamente ridotto, con un aumento effettivo di 76€ lordi per insegnanti di scuola di II grado e 56€ lordi in busta paga per insegnanti della scuola dell’infanzia.
Per la Flc Cgil non sussistono le condizioni per la sottoscrizione dell'ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro Istruzione e Ricerca 2022-24. Gli incrementi stipendiali previsti e, per oltre il 60% già erogati in busta paga sotto forma di indennità di vacanza contrattuale, coprono neanche un terzo dell'inflazione del triennio di riferimento e sanciscono la riduzione programmata dei salari del comparto.
Avvieremo immediatamente i passaggi statutari per le valutazioni e le iniziative da assumere e consulteremo le nostre Rsu e tutte le lavoratrici e i lavoratori sui contenuti del contratto per giustificare la scelta di non siglare l’accordo. Nel frattempo, proseguiremo nella richiesta di stanziamento di risorse aggiuntive nella legge di Bilancio 2026 ancora in discussione, mettendo in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie.