Ordine del Giorno dell'Assemblea regionale della FLC CGIL

Data pubblicazione: Jul 16, 2020 8:41:7 AM

L’Assemblea della FLC-CGIL esprime disappunto per come il potere politico, nella quasi sua totalità, con l’approvazione della Legge Regionale n. 8/2020, abbia deliberato e relegato la scuola valdostana, con provvedimenti e risorse limitate, all’ultima delle questioni urgenti per l’amministrazione.

Inoltre forti preoccupazioni emergono per la prossima riapertura delle scuole e, in particolare, per i ritardi nel pianificare tale riapertura, ritenendo anche il documento Ecole Valdôtaine Re-part, fortemente carente perché non distingue tra ordini di scuola che hanno esigenze molto differenziate e, inoltre, non chiarisce in modo soddisfacente tutte le problematiche connesse alla messa in atto di tutte le misure di prevenzione.

Pertanto, in primo luogo, ritiene urgente e necessario:

● assicurare preventivamente le condizioni di fattibilità in funzione dei diversi scenari possibili al rientro a settembre;

● stilare delle linee guida per la riapertura delle scuole per ogni ordine di scuola che tenga conto:

○ della fascia di età degli studenti;

○ del contesto e delle dimensioni in cui sorgono le scuole/plessi; esse devono essere formalizzate e rese note con estrema urgenza, in modo da consentire ai dirigenti scolastici di poter provvedere a eventuali richieste di locali o di interventi da effettuare all'interno degli edifici scolastici agli enti proprietari;

● predisporre il sopralluogo della RSPP in ogni istituzione scolastica e in ogni plesso;

● chiarire i criteri e le modalità di assegnazione dei fondi alle istituzioni scolastiche in relazione al reperimento, all’acquisto di attrezzature, di arredi scolastici e DPI;

● garantire l’organico di fatto funzionale alla creazione di classi correlate alle dimensioni delle aule, al numero di alunni disabili presenti e alla fruizione di una didattica il più possibile ottimale per tutti gli alunni (infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado);

● garantire un organico ATAR funzionale alla nuova organizzazione logistica;

● mettere nelle condizioni di operare in modo tempestivo i vari soggetti istituzionali che cooperano per risolvere i problemi di spazi e di strumentazioni in assegnazione alle diverse istituzioni scolastiche, soggetti che possono agire solo in relazione all’organico assegnato alle istituzioni scolastiche;

● trovare una soluzione in relazione alle responsabilità dei Dirigenti Scolastici: infatti l’emergenza ha aggravato ulteriormente la loro posizione, pertanto si rende necessaria una tutela giuridica con la copertura dell’avvocatura regionale.

INOLTRE

L’Assemblea, prendendo atto che quest’anno non saranno aggiornate le graduatorie d’istituto, unica regione italiana,

RITIENE

· sbagliata questa scelta nel merito. Le graduatorie riguardano i “supplenti” di seconda e terza fascia (cioè quelle dei docenti con e anche senza abilitazione), sino allo scorso anno a carico dei singoli istituti scolastici. Nella scuola italiana, come anche nella scuola della Valle d’Aosta, la quota di supplenti nelle scuole è estremamente significativa, intorno, se non oltre, al 20%: stiamo parlando di circa 500 supplenti a livello regionale. Siccome le graduatorie ad esaurimento (GaE) sono per la maggior parte oramai esaurite, quasi tutti i supplenti provengono oggi da quel bacino.

· L’aggiornamento non solo un atto formale. La loro trasformazione in graduatorie territoriali permette l’inserimento delle nuove persone con titoli [a partire dai tanti laureati dal 2017 ad oggi], nonché il trasferimento dei docenti da graduatorie dal restante territorio nazionale a quelle della Valle d’Aosta e viceversa. Impedendo, quindi, la mobilità non tanto in uscita quanto in entrata e, considerata la mancanza in talune classi di concorso di aspiranti con i titoli, si costringe le scuole a chiamare per ricoprire tali incarichi persone senza titolo inficiando, in taluni casi, la qualità dell’insegnamento”. Inoltre l’aggiornamento consente di inserire una nuova specifica graduatoria per le supplenze relative ai posti di sostegno, destinata ai docenti specializzate e permette l’impiego di criteri oggettivi per l’assegnazione dei posti, superando in maniera significativa le MAD. Costruire una nuova graduatoria aggiornata a livello regionale, in poche parole, permette una selezione ed una scelta dei supplenti più rapida e migliore, per i lavoratori e le lavoratrici interessate come per la scuola nel suo insieme.

· L’aggiornamento un atto democratico, in quanto la decisione di non riaprire le graduatorie è un’azione fortemente discriminatoria sia nei confronti di tutti quei giovani che oggi si affacciano al mondo del lavoro e, avendo acquisito il titolo, vogliono intraprendere seriamente la carriera dell’insegnamento sia nei confronti dei precari che devono aggiornare i punteggi. Inoltre la mancanza dei nuovi inserimenti di personale con titolo comporterà l’aggravio di lavoro delle segreterie costrette a chiamare persone che hanno semplicemente inviato un curriculum.

· L’Amministrazione pubblica inefficiente in quanto sapeva da oltre sei mesi che sarebbe arrivato questo aggiornamento delle graduatorie. È infatti previsto dall’articolo 1-quater del decreto 126/2019, che modifica la legge n. 124/1999. Questo lungo preavviso avrebbe dovuto permettere all’Assessorato di attrezzarsi per tempo, predisponendo le strutture e le procedure per svolgerlo durante l’estate e dovendo tra le altre cose prevedere modalità autonome (essendo amministrativamente autonomi dal sistema scolastico nazionale), anche con procedure cartacee se non si riuscisse in tempo a predisporre un sistema informatico, come a livello nazionale. Se nonostante questo lungo preavviso, non ci si è attrezzati, se la RAVA non è capace di gestire la propria autonomia scolastica (ne è dimostrazione il fatto che l’impegno di spesa di 70 ml è stato stanziato solo ora e non nella finanziaria 2020 per la organizzazione della piattaforma informatica per la predisposizione delle graduatorie), i costi non devono esser fatti ricadere su lavoratori e lavoratrici, o sul funzionamento della scuola nel suo complesso.

INFINE

● l’Assemblea sottolinea la scarsa attenzione all’edilizia scolastica che avrebbe dovuto essere affrontata in modo più serio, pertanto ritiene inqualificabile il comportamento di questa Amministrazione che, a oggi, non è riuscita a concludere nessun intervento in tal senso e che l’unica soluzione partorita sia stata l’installazione di container o di destinare la sede storica del Regina Maria Adelaide a set televisivo, quando praticamente tutte le scuole secondarie di secondo grado della città hanno bisogno di interventi seri.

● Ancora una volta la miopia politica colpisce l’istituzione base della società che, a quanto pare, per il potere politico è un accessorio non indispensabile quanto invece lo possano essere il Casino de la Vallée e l’Hotel Billia per i quali i soldi, a suo tempo, erano stati stanziati subito e gli interventi erano stati tempestivi.

● È necessario investire nell’edilizia scolastica, potenziare, realmente, l’organico di fatto per evitare, a settembre, classi da 28 alunni, anche in presenza di alunni disabili gravi (la legge prevede che in presenza di alunni con disabilità, le classi siano costituite, di norma, con non più di 20 alunni), evitare il ritorno alla DAD e infine evitare che i bambini fruiscano di un tempo scuola ridotto perché nelle scuole dell’infanzia e primaria salteranno le compresenze e salterà la didattica per piccoli gruppi con ricadute inevitabili sulle famiglie.

● Se non si interverrà in questo senso, vi saranno conseguenze sociali solo ipotizzabili sul lungo periodo sia sulla formazione degli studenti sia sull’aspetto socio-psicologico.

L’Assemblea riscontra, dunque, come sottolineato in comunicati precedenti della segreteria FLC, l’incapacità di gestire l’autonomia amministrativa. L’Autonomia, così come l’avevano concepita gli Chabod e Chanoux, significava l’amministrazione di un territorio piccolo in maniera più efficiente e più attenta alla sua comunità rispetto a un potere centralizzato, ebbene, quei padri dell’autonomia si rivolterebbero nella tomba a vedere che il potere regionale è persino meno efficiente di quello statale perché autonomia non significa solo esercitare il diritto al bilinguismo!

Tutto ciò premesso, l’Assemblea della FLC-CGIL, in assenza di risposte chiari e interventi concreti, in assenza di condizioni che possano garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori e degli alunni, nonché della fruizione del diritto allo studio, è pronta, fin da ora, a proclamare lo stato di agitazione all’avvio del prossimo anno scolastico.

Aosta, 9 luglio 2020